I SETTING ODI ET AMO

14 Marzo 2025 Professionisti - Scuole

C’è sempre un acceso dibattito fra setting si e setting no…

Vi dico come la penso io.

Dobbiamo essere tutti consapevoli che il gioco spontaneo in un ambiente dove:

  • siano presenti materiali a finale aperto che aiutano a porsi nuove domande e a trovare nuove risposte;
  • siano favorite l’autonomia, la libertà di movimento ed espressione, il riconoscimento dell’unicità di ogni individuo;
  • siano accolte l’accettazione della divergenza e il riconoscimento della stessa come un valore, il rispetto delle azioni che non rispondono ai canoni, l’impertinenza;
  • Sia favorita la presenza di un adulto che abbandona il suo ruolo verticale in favore dell’orizzontalità e quindi non si pone solo come “insegnante” ma come complice e ricercatore insieme al bambino e alla bambina

e’ il miglior tempo di apprendimento.

Si, dobbiamo rimanere consapevoli che qualsiasi proposta fatta dall’adulto rischia di direzionare il gioco del bambino e della bambina.

Tuttavia, in alcune occasioni, l’offerta di setting può essere un valido alleato per la costruzione di un ambiente più vicino alle loro esigenze e ai loro bisogni.

Setting inteso come proposta di materiali da parte dell’adulto in un tempo e in uno spazio predefiniti con l’obbiettivo di invitare, sollecitare, incuriosire, provocare, sostenere, rilanciare, le curiosità, le esplorazioni, le scoperte e gli apprendimenti delle bambine e dei bambini.

L’adulto e’ la chiave di svolta.

E’ colui che osserva in silenzio, che ascolta, che si rende conto degli interessi dei bambini e delle bambine.
E progetta partendo proprio da lì, sostenendo, ampliando materiali, spazie e tempi.
Offrendo ciò che magari non è possibile lasciare sempre presente nell’ambiente.
Offrendo ciò che magari ha osservato essere necessario nell’ambiente.
Offrendo una provocazione, creando cioè un contesto sfidante che favorisca una nuova possibilità di gioco aperto in un contesto di libertà di gioco.

Il setting deve essere un’offerta in cui l’adulto fa un passo avanti, e immediatamente due indietro, lasciando la possibilità ai bambini e alle bambine di diventare protagonisti, un’offerta che sintonizza le persone in gioco e dove l’adulto sa farsi regista, sostenitore non interferente che affianca, riconosce e valorizza ogni azione del bambino e della bambina , anche e soprattutto quelle che non rispondono alle aspettative.

Il setting.
Che può diventare una gabbia o un ulteriore possibilità di apertura.
La chiave di svolta sta nelle mani dell’educatore.

Se sei curioso di sapere cosa posso fare per te e come i gruppi di supporto pedagogico possono essere di aiuto, non esitare a contattarmi per ulteriori informazioni e per iniziare questo percorso di crescita.

Vi anticipo che negli incontri di confronto e riflessione in partenza da settembre ci saranno tre incontri dedicati a questo.

 

Ilenia